Già in tempi lontani, in Cina, India, Egitto, Paesi Arabi e nel mondo ebraico, venivano utilizzati magneti per le loro proprietà terapeutiche. Nel terzo secolo a.C. Aristotele scriveva di magnetoterapie, nel primo secolo d.C. Plinio il Vecchio li utilizzava per curare problemi agli occhi e contemporaneamente molti medici cinesi iniziarono a documentare le interazioni tra corpo umano e campo magnetico terrestre, dimostrando quanto influisse sullo stato di salute o di malattia di un essere.
Nel secolo successivo, nel secondo d.C., Galeno raccomandava l’uso dei magneti per alleviare la costipazione e numerose altre sintomatologie dolorose.
Due secoli dopo, Marcel, medico e filosofo francese, consiglia l’applicazione di un magnete alla base del collo per alleviare il mal di testa.
E ad altri due secoli di distanza, Alexandre de Tralles , medico greco del sesto secolo d.C., utilizza i magneti nel trattamento del dolore articolare.
Più tardi, nel decimo secolo, il medico islamico Ibn Sina, noto come Avicenna dichiara di aver trattato casi di depressione con la terapia magnetica.
Nel sedicesimo secolo, Paracelso, non solo utilizzò i magneti per curare patologie specifiche, ma descrisse accuratamente i diversi effetti curativi delle due polarità magnetiche; riprese inoltre gli studi cinesi postulando che la Terra fosse, essa stessa, un grande magnete in grado di riequilibrare l’energia negli esseri viventi.
Pasteur (metà del 1800) ha documentato l’accelerazione significativa nel processo di fermentazione con l’applicazione di un magnete.
Il Dr. Goiz Duran, medico chirurgo messicano, assembla nel 1988 una nuova tecnica di riequilibrio.
Il Dr. Goiz, basò le sue ricerche non tanto sulla sintomatologia di un problema, quanto sull’eziologia di base.
Secondo il Dr. Goiz, il 99% delle disfunzioni corporee è causato dall’insediamento all’interno del nostro organismo di microelementi patogeni, quali virus batteri, funghi e parassiti.
Quindi come spesso accade, nessuna nuova tecnica è stata scoperta, ma si sono semplicemente messi insieme dei protocolli di valutazione e si sono approfondite alcune correlazioni.
Nella magnetoterapia classica si applica un magnete polarizzato (nord, negativo, per scaricare, sud positivo per ricaricare) sull’organo o sul viscere che necessita di cure per riequilibrarlo.
Nella tecnica del dottor Goiz invece i magneti si applicano sempre a coppie, in modo da creare un campo magnetico neutro in grado di riportare ad un livello zero, allo stato di perfezione del nostro corpo, per dare la possibilità al pH cellulare di ri-alcalinizzarsi e al nostro sistema immunitario di ripartire laddove ci sia necessità di eliminare elementi estranei.
Oggi è noto che ciascun organismo genera un proprio campo magnetico ed è esposto a continui stati di attività e di riposo, influenzati da stimoli esterni come quelli che arrivano attraverso gli alimenti, bevande, emozioni, inquinamento ambientale ed elettromagnetico. Per il mantenimento di un ottimale stato di salute è necessario che questi campi magnetici siano in equilibrio. Soprattutto perché qualsiasi distorsione nel campo magnetico costante di un organo per un periodo di tempo può incidere negativamente sulle funzionalità dello stesso organo.
Ecco perché in primis è importante mantenere un buon equilibrio psico-fisico, cercando di non esagerare, in generale, con le cattive abitudini, imparare ad alimentarsi nel modo più appropriato e consono per il proprio corpo e stile di vita, ricordarsi di bere acqua, dormire quanto necessario e fare attività fisica, di nuovo, ognuno in base alle proprie caratteristiche.
Qualsiasi tipo di stress, che sia esso biochimico, emozionale, strutturale o alimentare, indebolisce la fibra muscolare che, “interrogata”, esprime il suo disagio. Attraverso la valutazione della forza del muscolo il kinesiologo è in grado di diagnosticare problematiche del muscolo stesso o disagi più profondi dell’organismo, dal momento che le patologie o le infiammazioni che affliggono il corpo non rimangono circoscritte alla zona dove si manifestano ma si ripercuotono sull’interno organismo. Ciò avviene, secondo la concezione dell’organismo come unicuum, per contiguità, a partire dalle zone del corpo più vicine al punto dell’organismo dove ha inizio l’episodio infiammatorio per espandersi anche altrove. Patologie dell’intestino, ad esempio, possono avere risonanze a livello posturale sulla colonna vertebrale. Per riuscire ad interpretare la risposta del corpo e dei muscoli alla sollecitazione cui essi vengono sottoposti dal kinesiologo quindi, egli si avvale di mappe e protocolli e – una volta ascoltato il disagio del paziente – formula una diagnosi che non può prescindere dall’approccio olistico alla cura del corpo e all’individuazione della problematica di salute responsabile del sintomo.
Ovviamente tutti quanti noi siamo oltre che costantemente sottoposti a svariati stress, continuamente in contatto con una miriade di virus, batteri, funghi e parassiti, alcuni di loro vivono sulla nostra pelle, altri nell’intestino, ci sono nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo e nei cibi che mangiamo.
Il nostro corpo è potenzialmente una macchina perfetta, quindi perfettamente in grado di auto regolare i meccanismi bio-chimici interni, ma questo avviene quando si è perfettamente in equilibrio, e di nuovo, aprirei una parentesi sul concetto di equilibrio…..( ).
Ora, se qualche elemento patogeno riesce ad occupare una delle nostre cellule e permane dentro, mimetizzandosi al nostro sistema immunitario e resta lì in forma latente inizierà lentamente a “contaminare” la trascrizione genetica e mischiandosi al nostro DNA inizierà a produrre degli effetti sul nostro corpo.